Introduzione

Il fenomeno in espansione del padel, sport parente stretto del tennis ma con più differenze che tratti in comune, si può tranquillamente riassumere in due periodi storici.

Uno a cadenza annuale, ossia l’inverno, l’altro – per fortuna – che rappresenta una rara eccezione nella storia dell’uomo: il periodo delle restrizioni post-lockdown.

Il primo punto è interessante poiché ciclico, basta guardarsi attorno ed informarsi nei centri sportivi più vicini per capire che il numero di persone che impugnano la racchetta durante le vacanze invernali aumenta vertiginosamente.

Il motivo è di facile intuizione: l’intensità del padel fornisce prima di tutto la sensazione di bruciare un’infinità di calorie, come scopriremo più avanti nel nostro articolo.

Inoltre, è estremamente allenante ed è qui che ci catapultiamo sul secondo periodo accennato.

Il Covid ha reso necessaria l’introduzione di alcune misure stringenti ed il padel, nel primo post-lockdown, ha subito un’impennata anche grazie a chi si misurava con il campo blu per la prima volta.

Con gli sport di squadra e contatto inagibili, dunque, tenersi in forma scambiando la pallina con amici e parenti ha rappresentato un netto miglioramento rispetto agli addominali da appartamento.

Ma nello specifico, quanto ci fa bene giocare a padel? Quali parti del corpo allena? E soprattutto: quanto fa dimagrire?

Le chiavi del padel: dinamismo e varietà

Il padel è sport, e lo sport è benessere.

Un sillogismo facile facile che, assieme ad una corretta alimentazione, ci porta a condurre nella maggior parte dei casi uno stile di vita sano ed equilibrato.

All’interno di una partita, che si gioca generalmente 2 vs 2, compiamo un’infinità di movimenti, dallo scattare in avanti e indietro per recuperare la pallina, fino al salto per infilare uno smash e conquistare il punto.

La prima parola chiave per giocare a padel è, dunque, dinamismo: niente paura, non serve mantenere un ritmo e un’intensità da professionisti del settore.

Tuttavia, è impossibile godersi la serie di scambi stando immobili ed ancorati sulle proprie gambe.

Il padel, inoltre, è sinonimo d varietà.

Varietà di colpi, che intrattengono chi lo pratica e permettono di provare soluzioni sempre nuove, dal pallonetto alla volee sottorete, un po’ come accade in una partita di tennis.

Ma soprattutto varietà di zone del corpo che vengono sollecitate, quindi allenate all’interno di una partita.

I benefici investono gambe, braccia, glutei ed addome e maggiore è la costanza con cui pratichiamo questo sport, maggiore sarà il benessere che ne trarremo.

Migliora perciò la nostra propriocettività, come ricorda mrpadelpaddle.com, ossia la capacità di controllo del nostro corpo in movimento e in posizione statica.

In ultima analisi – e non per importanza, anzi – il padel allena la mente.

Il campo è piccolo, serve trovare il giusto pertugio per piazzare il colpo vincente: occorre coordinazione con il proprio partner e anche una buona dose di furbizia nel “giocare” con le sponde in plexiglass che circondano il terreno di gioco.

Il padel e i suoi “amici”: flessibilità e contemporaneità

Il padel viene in soccorso anche dei lavoratori più incalliti.

È uno sport emergente, dunque di facile diffusione: in poche parole, la moda del momento.

Ma usi e costumi a parte, è realmente praticabile da tutti ed in qualsiasi fascia oraria della giornata.

Ritagliarsi del tempo per far sport non è mai stato così facile, ma la flessibilità del padel non concerne solamente gli orari in cui praticarlo.

È infatti l’ideale per chi non è in una condizione fisica strepitosa, visto che i metri da coprire in campo restano comunque pochi.

E per di più, numerosi centri sportivi godono di campi al coperto: d’inverno si resta al caldo e riparati dall’eventuale maltempo, d’estate le coperture spesso vengono rimosse e, se non fosse così, ricordiamo che le alte temperature aiutano a bruciare grassi.

Un’altra amica fedele del padel è la contemporaneità.

Infatti, il tempo che dedichiamo a questo sport può essere completato anche da altre discipline come il nuoto o la palestra, ideali per rinforzare la muscolatura e la resistenza fisica.

Un allenamento pressoché totale, dunque, già possibile in molti centri sportivi: i campi da padel, infatti, non sono quasi mai “isolati”, ma sorgono in strutture poli-disciplina con campi da calcetto, piscine e palestre.

Padel e perdita di peso: giocare non basta…

Non siamo di certo intenzionati a dare i numeri, tuttavia è bene citare alcune cifre significative per chiarire quanto il padel incida sulla perdita di peso.

Padelmagazine.it ricorda che in un match di un’ora e mezza presso il vostro centro sportivo di fiducia si possono tranquillamente bruciare tra le 700 e le 900 calorie, disputando una partita di medio livello. Si può controllare il tutto in maniera autonoma, basta effettuare questo calcolo:

peso x minuti giocati x 0,0924 = Quante calorie ho consumato durante l’attività fisica

Uscendo dalla sfera numerica, è bene chiarire che non è tutto oro quello che luccica.

Non basta infatti indossare il proprio completino, prendere la racchetta in mano per quasi due ore ed avere certezza di perdita di peso.

Questo perché, come in ogni attività che si rispetti, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale.

Non è indicato, perciò, disputare un match che ci faccia perdere 600 calorie se poi ne ingeriamo più di mille durante la giornata: con tale modus operandi, non si perderà mai peso.

Il padel resta divertente anche senza dimagrire per forza, tuttavia dobbiamo essere consapevoli che qualora volessimo raggiungere un maggiore benessere fisico, fare attenzione a tavola risulterà determinante.

Dipende, poi, da quanto si gioca a livello strettamente personale.

Conclusione

Basandoci sulle nostre esperienze personali, l’alimentazione cambia drasticamente da un individuo abituato a giocare tre partite di padel a settimana rispetto a chi ne gioca soltanto una, saltuariamente.

A primo impatto, tale banalità può essere sottovalutata e potremmo farci trarre in inganno dal classico amico del “dai, mangia quello che mangio io!”.

Un’altra insidia è rappresentata dalla sopravvalutazione.

Ossia valutare in maniera eccessiva la nostra attività sportiva ed usare questo presunto ed immenso sforzo come “scusa” per mangiare di tutto e bere a volontà. In caso si volesse dimagrire, quindi, è sempre bene affidarsi a dei professionisti.