Il riflesso miotatico, in inglese stretch reflex, è una reazione naturale che si verifica all’interno di un muscolo in conseguenza ad una rapida contrazione o a un repentino allungamento. Nella realtà quotidiana è importante perché serve a prevenire danni da eccessivo stiramento muscolare, ma quando ci si allena va ridotto al minimo proprio evitare il pericolo infortuni.

riflesso-miotatico-inverso

Riflesso miotatico e riflesso miotatico inverso – cosa sono e come influenzano i nostri allenamenti

 

Il nostro corpo è composto da un elaborato sistema di elementi che si integrano in maniera indissolubile tra loro. Il sistema nervoso centrale garantisce la partenza di un comando e da lì parte la nostra volontà di effettuare un movimento. Parte quindi un impulso veicolato attraverso il sistema nervoso periferico. Attraverso i nervi, l’ordine partito dal cervello arriva sino al muscolo che si contrae.

La contrazione muscolare ha diversi fattori di cui tener conto: l’entità, la durata, la tensione e la velocità della contrazione. A modulare lo sforzo del muscolo ci sono delle “piccole stazioni di comando” nelle articolazioni e nei muscoli. Queste strutture microscopiche registrano le varie informazioni permettendo le opportune correzioni al muscolo.

Riflesso miotatico normale e riflessio miotatico inverso

Tra queste abbiamo i fusi neuro muscolari presenti nei ventri muscolari. Questi sono  si inseriscono parallelamente alle fibrocellule e sono collegate al motoneurone spinale tramite il circuito gamma, un collegamento nervoso. Sono le principali responsabili del riflesso miotatico. Questi organi microscopici, infatti, registrano la lunghezza del muscolo e la velocità con cui avvengono le varie contrazioni. Come funzionano?

  • Quando il muscolo si allunga troppo viene stimolata la sua contrazione. Questa è per definizione il riflesso miotatico normale.
  • Quando il muscolo si contrae troppo viene stimolato il suo allungamento. Questo è per definizione il riflesso miotatico inverso.

A cosa serve

Si tratta di una misura di sicurezza adottata dal nostro corpo in maniera inconsapevole per evitare che il muscolo possa danneggiarsi in seguito ad un allungamento o a una contrazione eccessiva. Si tratta di una reazione naturale e non controllata, la cui entità, dipende da tanti fattori.

Esempio riflesso miotatico

L’esempio più concreto di riflesso miotatico inverso o normale lo si ha in sala attrezzi in palestra. Capita spesso di vedere atleti, soprattutto alle prime armi, chiedere l’aiuto del cosiddetto spotter. Cioè per eseguire la prima ripetizione di un esercizio chiedono l’aiuto di qualcuno. Ciò capita quando il peso è maggiore delle proprie possibilità.

Quando si comincia ad effettuare il movimento i fusi neuromuscolari non registrano un allungamento in quanto si parte da posizione di riposo. Per questa ragione, non registrano un allungamento o una contrazione repentina, non stimolano il riflesso miotatico.

Questo significa che la prima contrazione è molto più difficile delle altre nonostante all’inizio si sia più concentrati e meno stanchi. Quando si va avanti con l’esercizio i muscoli si allungano in maniera più o meno rapida, soprattutto se gli esercizi vengono eseguiti in maniera tecnicamente non impeccabile. Ciò attiva il meccanismo di protezione e i fusi neuromuscolari attivano il riflesso miotatico.

Questo significa che più si esegue l’esercizio lentamente e si evitano strani dondolii o rimbalzi, soprattutto con i bilancieri, e meno si attiverà questo meccanismo di difesa e più si lavorerà esclusivamente con la forza dei muscoli.

ESEMPIO: provate ad eseguire una panca piana con bilanciere per il petto. Se si rallenta il movimento o meglio ancora lo si ferma anche solo per 1 secondo nel punto di massimo sforzo, si farà molta più fatica perché si evita l’attivazione del riflesso miotatico inverso.