La manovra di Valsalva è una tecnica di respirazione forzata che va ad aumentare la pressione intra-addominale. Viene utilizzata in diversi ambiti, come sollevamento pesi e subacquea ma ha alcune controindicazioni che non vanno sottovalutate. Il suo nome deriva dal medico italiano del XVII secolo Antonio Maria Valsalva che ne perfezionò la tecnica.

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La manovra di Valsalva può essere anche spontanea, cioè eseguita in maniera non intenzionale, ad esempio durante la defecazione. L’importanza di questa operazione è vitale per evitare il rischio di ernie o di problemi sulla zona anteriore delle vertebre lombari.

Come si esegue la manovra di Valsalva

Viene eseguita effettuando una lunga inspirazione a cui segue un’espirazione forzata a glottide chiusa. Inizialmente veniva utilizzata per rimuovere i corpi estranei all’interno dell’orecchio. Oggi si è scoperto che la manovra di Valsalva ha diversi utilizzi, come la diagnosi di alcune patologie. Per fare la manovra di Valsalva si eseguono sostanzialmente quattro operazioni:

  • profonda inspirazione;
  • fase di tensione intra-addominale;
  • rilascio ed espirazione;
  • recupero ed inspirazione.

Viene utilizzata da chi fa subacquea per evitare che la pressione dell’acqua vada a danneggiare l’orecchio. E’ utile ad esempio anche quando si è in aereo o in treno si avverte una sensazione di pressione all’orecchio.

Manovra di Valsalva ed ernia

Uno degli utilizzi più frequenti di questa tecnica avviene in palestra nella sala attrezzi. Quando infatti si sollevano carichi elevati o che vanno a comprimere il tronco, si utilizza l’aumento della pressione intra-addominale della manovra di Valsalva per diminuire le forze che agiscono sulle vertebre lombari.

Si crea cioè una specie di cuscinetto, una camera d’aria, nel nostro corpo che protegge la colonna vertebrale da infortuni più o meno gravi. Ecco quindi che inspirare e bloccare per qualche istante il respiro prima di sollevare un peso, aiuta a creare questo cuscinetto pneumatico protettivo.

Controindicazioni

Questa tecnica di respirazione forzata può presentare dei rischi da non sottovalutare per soggetti che soffrono di patologie cardiache. Questo perché, oltre ad aumentare la pressione nella zona toracica, si va ad aumentare la pressione arteriosa in conseguenza ad una compressione dell’aorta Inoltre quando si va a espirare e poi ad inspirare nuovamente recuperando la tensione, si assiste ad una serie di modifiche della pressione arteriosa che possono arrecare problemi ai soggetti cardiopatici.

La manovra di Valsalva viene quindi consigliata a soggetti giovani e che devono effettuare sforzi intensi in palestra non eccessivamente prolungati e che non soffrono di patologie al cuore. Un buon personal trainer sa che questa manovra non va eseguita dai soggetti meno giovani proprio per evitare rischi inutili.